il blog del Partito Democratico di Venezia

13 aprile 2011

Sito rinnovato

Filed under: PD Venezia — Tag:, — partitodemocraticovenezia @ 5:56 PM

Come forse avete notato, da qualche tempo il PD di Venezia ha rinnovato il proprio sito.

Ora è molto più agile e aggiornato e non più un sito statico di presentazione.

Viene così a cessare la funzione che ha svolto questo blog, soprattutto durante l’ultima campagna elettorale, e la pubblicazione ha termine con questo post.

Vi invitiamo a seguire costantemente www.partitodemocraticovenezia.it

16 marzo 2011

«Noi del Pd contro ogni ingerenza»

Filed under: amministrazione, PD Venezia — Tag:, , — partitodemocraticovenezia @ 11:37 PM

FONDAZIONE DI VENEZIA Il partito di maggioranza ha deciso di mantenere un ruolo superpartes

Mognato: «Credo che la politica debba rimanere fuori da una disputa che danneggia la città» 

L’imbarazzo esiste ma in qualche modo viene tenuto a bada. Questioni delicate e di equilibrio. E in qualche modo di “nobilità”. Ma che il “mal di pancia” ci sia è cosa che anche le pareti di Ca’ Farsetti hanno ben compreso. La singolar tenzone tra il Comune e la Fondazione di Venezia è sotto gli occhi di tutti. Sberle a destra e a manca e accuse reciproche. E come ciliegina sulla torta c’è anche un duro articolo del quotidiano economico “MilanoFinanza” che contesta l’«intromissione» di Orsoni parlando dell’azione del sindaco addirittura come di un “arrembaggio fallito” all’ente diretto da Segre.

Nel frattempo Michele Mognato, segretario provinciale del Pd punta ad un ruolo “superpartes”. «É vero – riconosce – alle prime avvisaglie della battaglia mi sono limitato ad un drastico “no comment”. Ma ora aggiungo che, diversamente dalla “Prima Repubblica”, credo che i partiti, e quindi anche il Pd, debbano rimanere fuori da queste vicende. Come Pd siamo contro ogni ingerenza. La Fondazione di Venezia è un ente autonomo. Abbiamo rispetto per l’opinione del sindaco, ma non possiamo nemmeno non tener conto di quanto espresso dal Consiglio generale che è composto da fior fior di rappresentanti. Dobbiamo tener conto di tutti gli aspetti della vicenda. Quello che mi preoccupa è la frattura istituzionale che si è venuta a creare. E anche il conflitto interno alla Fondazione potrebbe creare qualche rischio in più portando al blocco delle attività dell’ente, non solo a Mestre per il progetto M9, ma anche per il resto della provincia».

Più deciso Claudio Borghello, capogruppo Pd a Ca’ Farsetti. «Mi pare che sempre più si stia trasformando la vicenda Fondazione di Venezia in una battaglia tra sindaco e presidente Segre. Noi come Pd non vogliamo entrare nel merito della vicenda. Ci sono progetti importanti in corso e il nostro interesse è fare il bene della città».

26 febbraio 2011

Il PD propone un referendum sull’alta velocità

Filed under: PD Venezia — Tag:, , , — partitodemocraticovenezia @ 12:37 PM

da il Gazzettino

Sul tracciato della Tav non è escluso che si arrivi a un referendum. La proposta, in piena conferenza stampa organizzata dal Pd a Palazzo Ferro Fini per denunciare «l’atteggiamento miope» e «la mancanza di una visione di insieme» della Regione Veneto, è arrivata da Lucio Tiozzo e la capogruppo Laura Puppato l’ha “sposata” in pieno.

Difficile che si arrivi a una consultazione popolare con tutti i crismi in tempi rapidi, di sicuro il Partito democratico è deciso a parlare, «visto che la Regione non lo fa», con le popolazioni interessate dalla progettata tratta ferroviaria Venezia-Trieste.

Di più: il Pd presenterà «una proposta alternativa» di progetto e per la precisione valuterà tre alternative: il tracciato esistente della linea storica, il tracciato in affiancamento all’autostrada A4, il tracciato “basso” lungo il litorale, che è quello al momento “ufficiale” che nessuno però vuole. Le tre alternative saranno presentate in un convegno in programma nel mese di aprile.

L’iniziativa del Pd è stata presentata ieri dalla capogruppo in consiglio regionale Laura Puppato, dal consigliere regionale Bruno Pigozzo e dal segretario provinciale Michele Mognato, presenti anche i consiglieri regionali Tiozzo, Azzalin, Fracasso e Fasoli. Con questa motivazione: «C’è una carenza evidente delle istituzioni regionali», la giunta di Luca Zaia «ha manifestato una mancanza di visione d’insieme del problema, predisponendo un progetto preliminare dell’opera senza prima avere effettuato un’analisi delle necessità attuali del territorio e delle loro proiezioni nello scenario locale ed europeo».

Senza contare che Comuni e Provincia «sono stati messi a parte del progetto all’ultimo momento, non consentendo loro di formulare osservazioni ed opposizioni al tracciato seguendo una fase istruttoria».

«La vicenda è stata gestita nel peggior modo possibile. E forse hanno voluta gestirla così», ha detto Mognato. Che ha annunciato: «Noi ci accolliamo l’onere di valutare le varie soluzioni e compararle con l’aiuto di tecnici». A meno che la giunta regionale non metta in piedi una «task force» con la Provincia e i Comuni interessati così da superare lo stato di stallo.

24 febbraio 2011

La governance delle municipalizzate

Filed under: amministrazione, PD Venezia — Tag:, , — partitodemocraticovenezia @ 6:43 PM

da il Gazzettino

Le recenti vicende legate alla polemica tra l’assessore Ugo Bergamo e il presidente del Casinò Sandro Parenzo hanno lasciato il segno nel partito di maggioranza che sostiene il sindaco. Il Pd, per bocca del capogruppo in consiglio comunale Claudio Borghello, non ha nessuna intenzione di essere semplice spettatore. L’altroieri ha avuto un lungo colloquio con il primo cittadino durante il quale, con toni cordiali, ma fermi, ha chiesto un maggiore coinvolgimento dell’assemblea comunale nella governance delle società partecipate.

«Non è possibile – dice Borghello – che i rappresentanti delle partecipate parlino solo con il sindaco, perché il Consiglio non intende rinunciare alla sua prerogativa di indirizzo. È per questo che, al contrario di quanto dice l’amministratore Vittorio Ravà, noi diciamo che il nuovo Casinò si deve fare e a Tessera. Il Consiglio non può abdicare completamente a presidente e amministratore. Questo va bene per la gestione, ma non per le strategie».

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29 gennaio 2011

Territorio, ambiente, salute

Filed under: Iniziative, PD Venezia — Tag:, , , — partitodemocraticovenezia @ 6:09 PM

27 gennaio 2011

Diritti civili al femminile

Filed under: Iniziative, PD Venezia — Tag:, , , — partitodemocraticovenezia @ 10:23 AM

18 gennaio 2011

Il futuro di Venezia, bisogna che tutti lavorino per un vero progresso

Filed under: PD Venezia, Venezia — Tag:, , , — partitodemocraticovenezia @ 12:51 AM


Venezia è una città grande, collocata in una delle aree geo-politiche strategiche del terzo millennio ed è una capitale storica e culturale riconosciuta nel mondo. Convenire su quale futuro debba e possa avere questa area metropolitana è la vera sfida, alla quale la politica deve rispondere.

Può rispondere se si saprà innescare un processo di vera e continua partecipazione democratica, per la polis, al quale nessuno può chiamarsi fuori.

Le voci di questi giorni non parlano di partecipazione; c’è chi continua a dipingere una città decadente, implosa: assolutamente un falso.

Questa città risponde alla crisi economica, in tutti i suoi aspetti, cercando quotidianamente di mantenere la prospettiva di progresso alla quale è vocata.

Una crisi economica senza precedenti per l’occidente, a questa crisi non si è abdicato, ma con tutti i mezzi a disposizione si cerca di farvi fronte.

La vivacità di questa città, in tutte le sue parti, è stata riconosciuta dal OCSE, è stata riconosciuta dalle istituzioni, dalle comunità religiose, dall’economia globale che a questo territorio e alle opportunità presenti guarda con interesse.

Questo passa anche attraverso un’azione responsabile della spesa in capo all’Amministrazione comunale, anche questa non avulsa dalle conseguenze della crisi.

Si poteva fare meglio, forse; certamente s’è fatto il possibile e bene, data la situazione e gli strumenti a disposizione, che sono sempre frutto di leggi che Governo e Parlamento consegnano agli enti locali per amministrare.

Certamente si poteva anche non fare ma non sarebbe stata la nostra proposta.

Il bilancio di previsione dell’amministrazione comunale per il 2011 sarà difficile da costruire, per i vincoli imposti dalla Legge di stabilità che contestiamo per le ricadute sui cittadini che la sua applicazione comporta, per i mancati trasferimenti di legge speciale che non permettono costanti interventi di manutenzione già programmati al centro storico, per le difficoltà d’incasso del Casinò di Venezia al quale la crisi economica non concede tregua, per l’opportunità di non continuare la vendita di patrimonio pubblico; servirà rifondare e riformare la spesa dell’amministrazione e questo significa assunzione di responsabilità da parte di tutti.

Noi siamo i primi responsabili perché ad oggi questo Comune ha saputo garantire tutti e a tutti ha fornito progresso di diritti e occasioni di sviluppo; proprio perché siamo sicuri di questo non lasceremo a nessuno strumentalizzare le necessarie scelte di contrazione della spesa che dovremo fare, anzi cercheremo il massimo coinvolgimento della città su quali spese mantenere e su quali spese si debba chiedere la compartecipazione ai fruitori dei servizi perché questi servizi continuino ad esistere, per tutti.

La seconda posizione è sulla credibilità della politica in città, che continuamente viene messa in discussione; è chiaro a tutti che il nostro tempo ci richiama ai principi e ai valori più importanti, a quelli contenuti nella Costituzione. Le regole della partecipazione democratica sono scritte lì e a quelle noi ci ispiriamo, ogni giorno.

Partecipare non significa avere ragione, ma costruire una decisione. 

Bisogna investire con costanza sulla partecipazione dall’inizio, sulla democrazia esercitata con il sostegno attivo del cittadino. Il PD, con i suoi 25 circoli presenti in città, si pone questo obiettivo.

Con la serietà che lo ha sempre contraddistinto, anche nei passaggi più tesi della sua costituzione, il Partito Democratico si pone come soggetto morale e politico di riferimento e a nessuno è permesso mettere in discussione l’integrità e la volontà delle migliaia di iscritti che ogni giorno si confrontano sul futuro della loro città e del loro paese, lavorando per un vero progresso della nostra città.
Claudio Borghello

Segretario comunale Pd

29 dicembre 2010

Venezia, città speciale e metropolitana.

Filed under: PD Venezia — Tag:, , , — partitodemocraticovenezia @ 2:09 PM

da il Gazzettino

Illustrata a Ca’ Farsetti l’alternativa alla bozza del ministro Brunetta

Una città speciale richiede uno status speciale, privilegio finora riservato solo a Roma. Quindi, città metropolitana estesa a tutto il territorio provinciale, autonomia impositiva e risorse statali garantite ogni anno da un capitolo fisso della Legge di stabilità, che è il nuovo nome della Finanziaria. Questo è il destino di Venezia disegnato nel progetto di legge elaborato dai deputati veneziani del Pd Andrea Martella Pierpaolo Baretta, Delia Murer e Rodolfo Viola. Tutti presenti ieri a Ca’ Farsetti, assieme ai segretari provinciale e comunale del partito Michele Mognato e Claudio Borghello, e dagli assessori Carla Rey, Alessandro Maggioni e Andrea Ferrazzi.

«È un contributo che farà discutere – si augura Martella – e che offriamo alla città e anche agli altri partiti come base per una discussione più completa sul futuro di Venezia. La differenza con il ddl Brunetta? Quello espropria la città dei suoi poteri e la sottopone a tutela commissariale, questo disegno di legge le colloca invece ad un rango superiore rispetto all’attuale. Certo, è possibile che ci siano delle falle e delle imperfezioni, ma l’importante è arrivare alla fine ad una Legge speciale che sia davvero elaborata anche da Venezia e non solo a livello romano».
A livello della governance, il quadro prospettato dal Pd prevede la soppressione della Provincia e il passaggio delle sue funzioni alla Città metropolitana assieme a quelle del Prefetto e del Magistrato alle acque in omaggio al principio di semplificazione. Mancherebbe ancora la riunificazione delle competenze sulla navigazione in laguna di Autorità portuale e Autorità marittima, ma questo è un tema che potrà essere inserito successivamente per non trovarsi come oggi “ospiti” in bacino San Marco.

Il sindaco metropolitano sarà eletto in tutto il territorio dell’attuale provincia, ma sarà prima di tutto il sindaco di Venezia per quanto riguarda la gestione della salvaguardia, delle grandi opere, della riconversione di Porto Marghera e degli incentivi per il passaggio ad attività economiche sostenibili dal punto di vista ambientale.

La gestione dell’ordinario spetterà ai Comuni e, a Venezia, alle Municipalità. Le entrate proverranno dai tributi riferibili al territorio dell’attuale provincia, da una quota parte delle accise sui carburanti riscosse nel territorio metropolitano, dalle entrate dell’attuale provincia, dalla possibilità di istituire imposte e tasse sul turismo e di scopo e di aumentare l’Ici sulle seconde case fino a un 3 per mille in più. Data la mole degli interventi di salvaguardia, è previsto che le somme spese per realizzarli non siano computate ai fini del patto di stabilità. La città metropolitana potrà godere dell’esenzione va sull’attività edilizia istituzionale. Di Porto Marghera si occuperà un’agenzia ad hoc, con la maggioranza delle quote in mano al Comune e con competenza esclusiva in materia di bonifiche dei siti contaminati e sullo sviluppo dell’area in termini economicamente e ambientalmente sostenibili. Molte le norme abrogate espressamente, tra cui quella istitutiva della Commissione di Salvaguardia.

28 novembre 2010

«A Roma i soldi li danno E perchè a Venezia no?»

Filed under: PD Venezia — Tag:, , — partitodemocraticovenezia @ 7:31 PM

Domenica 28 Novembre 2010

Negli anni che furono, “discontinuità” era il mantra delle opposizioni diventate maggioranza: appena messo piede a palazzo cominciavano a dire che i predecessori, quelli di un altro colore (politico) che c’erano prima, non capivano niente; “tutto sbagliato, tutto da rifare”, alla Bartali. Nel gioco delle parti, ci stava che i sinistri criticassero i destri, e viceversa. Ma Venezia, che la sua specificità rivendica in ogni campo, è diversa: e così succede che a predicare (e praticare) la discontinuità sia una Giunta, se non figlia, sicuramente parente stretta della precedente. Su questo altare del cambiamento tra fratelli-coltelli è stato immolato Michele Mognato, il predestinato del Pd a Mestre, vicesindaco uscente nella ditta Cacciari. Che, se ci passate la metafora calcistica, non sarà Baggio ma nemmeno un brocco; e comunque sia l’allenatore Orsoni l’ha mandato in tribuna. Così, da vecchio lupo di mare, il sindaco ha fatto capire a tutti che il vento era cambiato.

Michele Mognato, quanto ha fatto male quella defenestrazione dalla Giunta?

«Pesare ha pesato, tutto pesa nella vita…Viviamo di emozioni e amarezze, anche se tanti pensano che coloro che fanno politica siano dei marziani. Comunque sia è un capitolo chiuso, Orsoni ha ritenuto di fare un rinnovamento, e io ero il vicesindaco di Cacciari».

Nemmeno una buona controproposta da parte di Orsoni?

«Mi aveva chiesto di fare il presidente del Consiglio Comunale, ruolo che non fa per me e non mi piace, pur avendo massimo rispetto per la carica».

E così sei tornato a pieno titolo nel partito e quasi tutti ti hanno voluto segretario provinciale. I dietrologi in servizio effettivo permanente hanno letto la tua stoccata al sindaco sulle Legge speciale come la prima “ripicca” di Mognato.

«Fantasie. Qualcuno dimentica che in tempi non sospetti fui tra i primi a dire “Orsoni è l’uomo giusto”. Eravamo in una fase molto difficile, non c’era l’attuale clima di sfiducia verso Berlusconi, in Regione era partita persa, temevamo una stanchezza dell’elettorato cittadino. Abbiamo avuto il coraggio, e io mi prendo una parte di merito, di andare all’allargamento della coalizione, dando vita a un esperimento politico importante non solo per Venezia».

C’è chi, come il Grillino Gavagnin, dice che il centrosinistra ha vinto perchè dall’altra parte c’era Brunetta. Solo una provocazione?

«Dall’altra parte c’era un ministro della Repubblica che ha fatto una campagna elettorale pancia a terra, ha mostrato alcune idee innovative e fatto grandi promesse. Ripeto: a Venezia si è vinto perchè si è fatto un grande esperimento politico. E perchè la classe dirigente del Pd ha mostrato grande maturità».

Guzzanti l’altra sera a “Vieni via con me” è stato corrosivo: il Pd è l’unico partito al mondo che fa le primarie e poi le perde.

«A Venezia non mi pare sia andata così, e per questo penso che la nostra esperienza sia un modello a livello nazionale. Le primarie sono state combattute ma poi tutti, e dico tutti, si sono impegnati».

Torniamo alla stoccata a Orsoni sulla Legge speciale.

«Ho chiesto al sindaco di essere più protagonista, di non lasciare troppo l’iniziativa a Brunetta. La Legge speciale deve nascere da un grande dibattito politico e culturale in cui ognuno deve portare il suo contributo e a maggior ragione il Pd che è il primo partito di Venezia. E lo faremo in ogni sede. A me non è piaciuto ad esempio che Brunetta sia venuto a fare il suo discorso in Consiglio Comunale senza possibilità di un confronto nel merito».

E sul fatto che la nuova Legge speciale debba autofinanziarsi?

«Un ragionamento che non sta nè in cielo nè in terra, questa città ha bisogno di risorse nazionali e le deve avere, altrimenti non serve la legge nazionale… Ormai non ci sono più soldi nemmeno per le manutenzioni e si aprono problemi enormi non solo per la tutela del patrimonio architettonico ma anche nella salvaguardia ambientale, penso allo scavo dei rii. Si trovano i fondi per Roma capitale, a maggior ragione devono arrivare per tutelare un patrimonio dell’umanità come Venezia».

Ma i turisti li facciamo pagare?

«Con Costa ho istituito io la Ztl per i bus turistici. Sì, penso che in un quadro generale debbano starci anche forme di contribuzione dei turisti, magari differenziando le tariffe a seconda delle stagioni».

Veniamo al Pd: che tipo di lavoro c’è da fare?

«Quello che abbiamo avviato: bisogna tornare al territorio, ripartire da un nuovo radicamento. Noi abbiamo 78 circoli e circa 6mila iscritti, ma per un certo periodo “non c’eravamo”. La gente ci diceva: ci avete chiamato alle primarie e poi siete spariti. Il mio impegno primario è di rimettere in moto la macchina organizzativa proprio partendo dai comuni».

La sconfitta in Provincia fu una bella mazzata.

«Uno schiaffo pesante. Non fu colta in tempo la necessità di aprire a nuove esperienze, poi finì che l’Udc è stata presa in giro dalla Lega… Ma al di là della tattica e ricordato che in Italia tirava vento di centrodestra, pagammo il fatto di essere diventati marginali in alcune aree della provincia. Non c’è solo Porto Marghera, c’è tutto un mondo economico e sociale che in una certa fase abbiamo trascurato».

Un ragionamento su Porto Marghera?

«Basta parlare di tavoli e controtavoli, servono i fatti. Se alla fine di tutti i discorsi il risultato è che non ci sono fondi per l’area di crisi e che non si tocca il meccanismo delle bonifiche, di cosa stiamo parlando? Qui serve un tavolo della verità».

L’autogol in Provincia della Serafini ti ha fatto arrabbiare.

«Non mi piace quando seguiamo l’onda mediatica, non mi piace un clima politico che porta a cercare la scorciatoia dell’attacco personale più che i confronti nel merito. Detto questo c’è stato un errore, lo abbiamo riconosciuto, ma ora basta. Resta che la Zaccariotto fa la Presidente della Provincia e il sindaco di un grande comune, se al suo posto ci fosse uno di centrosinistra sarebbe massacrato».

17 novembre 2010

Il Pd ha il diritto-dovere di lavorare sulla riforma della Legge speciale

Filed under: PD Venezia — partitodemocraticovenezia @ 1:16 PM

Michele Mognato, segretario provinciale del Pd, ha scritto questa lettera aperta a Saverio Centenaro, vicepresidente in Consiglio a Venezia.

«Caro Saverio, mi ha stupito leggere la presa di posizione tua e del PdL, che contesta la decisione del PD di lavorare per la costruzione di una propria proposta sulla riforma della Legge Speciale, sostenendo che tale decisione disconoscerebbe il percorso iniziato dal Consiglio Comunale e lo “spirito” con cui il Ministro Brunetta ha avviato il percorso di partecipazione e audizione.

Come ho già avuto modo di sostenere, bene ha fatto il ministro ad avviare questo percorso, giacché quello della Legge Speciale e della sua riforma è tema che appartiene a tutti, tanto che l’interesse nazionale alla salvaguardia di Venezia è l’architrave sia della prima legge speciale (la 171 del 1973), sia della nuova proposta del ministro Brunetta.

Proprio per questo però non posso comprendere come di questo tema non possa farsi carico una grande forza politica come il PD, senz’altro riconoscendo e rispettando le autonomie del consiglio comunale e della città, ma anche facendo della salvaguardia fisica, economica e sociale di Venezia e della sua laguna una delle priorità della sua agenda nazionale.
E per fare questo una forza politica non può che scegliere la via che gli è indicata dalla Costituzione e dall’Ordinamento, e cioè l’iniziativa legislativa innanzi al Parlamento della Repubblica.

Auspicheremmo anzi che anche le altre forze politiche, comunque collocate nell’arco parlamentare, potessero fare altrettanto, dimostrando in questo modo la centralità di Venezia nelle proprie proposte politiche. Sarebbe questa la migliore garanzia per un’accelerazione della riforma della legge speciale, tanto più in un momento come questo, dalle incerte sorti per il governo.

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